La grande moda dei coupe a tettuccio retrattile non conosce barriere. A quando una fuoristrada che si spoglia al tocco di un bottone? Intanto a quella moda, che si riflette nelle cifre di un segmento che "tira" molto bene, si inchinano persino le monovolume, che proprio per la loro configurazione parevano meno adatte a un esercizio che equivale, in certo modo, a trasformare un barilotto in una libellula. Tanto di cappello, quindi, a chi ci riesce con tanta disinvoltura e con risultati apprezzabili, come e il caso - ma non il solo; nel prossimo futuro altre grandi case si cimenteranno in quest'impresa - del sodalizio fra Mitsubishi Motors e Mitsubishi Design Europe da una parte, Pininfarina dall'altra. La libellula, in questo caso, si chiama Colt: una coupe-cabriolet presentata a Ginevra e che, prodotta negli stabilimenti torinesi di Pininfarina a partire dai primi mesi del 2006, si affianchera sui mercati europei alle sportive Colt CZ3 e Colt CZT della casa giapponese.
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