Ogni sua opera è la sintesi di un dramma, inteso proprio come forma letteraria che prevede una storia scritta per essere interpretata. Un esempio è il gruppo di sculture realizzate di recente per la mostra "Due ritratti con persona" (3018), alla galleria Sprovieri di Londra, pensate come una riflessione sul tempo e sul ritratto. Il dramma nelle sue opere tuttavia è già stato: gli attori se ne sono andati, ci hanno lasciato sul palcoscenico, soli attorno a quel gesto asciutto nel quale la sua scultura consiste. Che fare? L'oggetto attiva la memoria, Fazione riparte. Come le ricerche del Concettuale e dell'Arte Povera, Arena ragiona sui significati dei materiali, della misurazione, della relazione tra corpo e spazio; si nutre di politica, o meglio di "discorso sulla città" poiché i suoi lavori sono un'incursione sui fatti della memoria scritti nella topografia urbana eppure sfuggenti, perturbanti, ambigui.
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