Anche nel 2001 la Cina ha registrato notevoli progressi nel settore siderurgico: la produzione di acciaio grezzo, di 141,39 milioni di tonnellate segna un incremento rispetto ai 126,31 milioni di tonnellate dell'anno precedente, dell'11,9 percent. E un risultato che si puo pienamente apprezzare tenendo conto che nello stesso anno si e registrata, su piano mondiale, una riduzione dello 0,7 percent . Il progresso tuttavia non e solo quantitativo: come rammenta il Metal Bulletin la Cina, che e finalmente entrata nella WTO, lo scorso anno ha attuato programmi di ammodernamento come pochi altri paesi al mondo, in buona parte basati su tecnologie occidentali tra le piu avanzate. Gli stabilimenti di Handan e di Tang-shan, ad esempio, hanno scelto impianti compatti per la produzione di nastri larghi a caldo (compact hot strip plants) mentre quelli di Hangzhou e "1 deg Agosto" a Xinjiang sono due tra i tanti che hanno ordinato moderni treni di laminazione ad alta velocita per vergella e barre. Inoltre i maggiori produttori come Baosteel, An-shan e Wuhan, nota la rivista britannica, si sono dedicati all'integrazione verticale a valle per essere in grado di rifornire in modo adeguato le industrie locali dell'automobile e degli elettrodomestici. Dal canto suo il governo cinese continua a perseguire una politica intesa a far chiudere un gran numero di piccole e poco efficienti imprese; i risultati non sono stati quelli desiderati ma gli obbiettivi vengono perseguiti con costanza, stimolando oltre alle chiusure anche le alleanze e le fusioni, sotto l'egida della non governativa Associazione Siderurgica Cinese.
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