Da circa 10 anni il mercato del latte in Italia è affetto dal male acuto della volatilità che è un fenomeno prima sconosciuto nell'UE, la cui prima apparizione è avvenuta dal 2006 e cioè da quando le riforme della politica agricola comune (PAC) hanno impoverito eccessivamente gli strumenti pubblici a disposizione per stabilizzare il mercatoe, di conseguenza, 1 redditi dei produttori. Dal zUlo, il processo di liberalizzazione e di orientamento al mercato si è definitivamente chiuso con la fine dell'applicazione del regime delle quote latte e con la piena libertà da parte degli allevatoridi decidere il volume da produrre e consegnare agli acquirenti industriali. Nel contesto attuale di funzionamento del settore è evidente domini l'instabilità e l'incertezza, con i prezzi dei prodotti finiti e del latte crudo alla stalla che oscillano senza alcuna apparente possibilità di controllo. Ora però sono in molti a chiedere soluzioni e interventi adeguati, tali da combattere i fenomeni di volatilità estrema, almeno fino a quando tale piaga imperverserà nel settore, decretando una situazione di fragilità e di precarietà che non si conciliano con un settore caratterizzato da elevati investimenti, bassi flussi di cassa e difficoltà a governare la produzione. Di tutte queste esigenze si è fatta interprete di recente la Confagricoltura Cuneo, la quale ha indirizzato una proposta al ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali, cui ha chiesto l'introduzione di interventi eccezionali di sostegno per fare fronte alla preoccupante situazione che sta interessando il settore.
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