Il 3 maggio 2020, pur nel clima surreale dell'emergenza sanitaria, nell'aeroporto "Fabbri" di Viterbo tutto sembrava tranquillo. Erano le 18:15 quando lo squillo del telefono rompeva il silenzio della stanza, senza lasciare spazio a troppa immaginazione. A tre mesi dalla prima missione del 24 febbraio, il Tenente Colonnello Michele Ferrari, comandante del 28° gruppo squadroni "Tucano", aveva ben chiaro che ormai il ripetuto adoperarsi per il bene della collettività quella sera avrebbe assunto un significato ancor più importante di quello che spesso si classifica quale "normale lavoro". Tra il susseguirsi delle informazioni dei media e i numeri della pandemia che continuavano a lievitare negli appuntamenti fissi delle conferenze stampa della Protezione Civile, il Coronavirus serpeggiava tra la gente come un male sociale difficile da sconfiggere.
展开▼