IL CONFLITTO IN NAGORNO-KARABAKH: Contesto e considerazioni politico-strategiche

摘要

Le operazioni militari condotte dall'Azerbaigian nell'area del Nagorno-Ka-rabakh tra la fine di settembre e l'inizio di novembre 2020, hanno restituito al Paese un'ampia porzione delle aree sottratte dalle forze separatiste armene nel conflitto del 1992-'94. Nel breve volgere di sei settimane, l'offensiva militare azerbaigiana è riuscita laddove un trentennio di mediazione diplomatica e di confronto militare a bassa intensità avevano fallito. Frutto della combinazione dei due elementi che risultano essenziali per un'azione militare di successo - opportunismo politico-diplomatico ed efficace strategia militare - l'analisi della vittoria azerbaigiana fornisce utili spunti di riflessione che trascendono i confini della regione caucasica. La vittoria militare azerbaigiana si è nutrita di un favorevole contesto politico-diplomatico, contrassegnato dal sostegno - diretto o indiretto -assicurato a Baku dalle potenze regionali, nel sostanziale disinteresse di quelle euro-atlantiche. L'offensiva militare dell'Azerbaigian ha cioè beneficiato, da una parte, dell'attivo sostegno garantito dal tradizionale alleato turco e, dall'altra, del mancato appoggio della Federazione russa all'Armenia. Privando Erevan della principale garanzia esterna di sicurezza, la politica di "equidistanza" tenuta da Mosca si è tradotta in un sostanziale laissez taire per l'Azerbaigian, che ha potuto sfruttare al meglio l'asimmetria di potere militare accumulata rispetto all'Armenia con il reinvestimento della rendita energetica.