L’ecocardiografia transesofagea (TEE) ormai fa parte del monitoraggio standard del pazien- te sottoposto a chirurgia cardiaca, e fornisce molte informazioni anche riguardo al pazien- te ricoverato in Terapia Intensiva. Nonostante la scelta di testi sull’argomento sia vasta, abbiamo accolto con molto piace- re (e con un pò di orgoglio italiano - vedi fig. 12.1 di Ecocardiografia transesofagea in area critica) il libro del Dr Fabio Guarracino, Pri- mario di Anestesia e Rianimazione CardioTo- racica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e Presidente di ITACTA (Italian As- sociation of CardioThoracic Anesthesia), che mette a disposizione di tutti la sua esperienza nel campo dell’ecocardiografia transesofagea. La lettura del capitolo 1 “Fisica degli ultrasuo- ni e formazione dell’immagine” (argomento tabù della maggior parte dei medici che si in- teressano di ecocardiografia), illude chi spera di acquisire quelle nozioni che, a detta di mol- ti, sono fondamentali per un buon esame eco- cardiografico: la fisica dei suoni, pur essendo trattata in maniera chiara, avrebbe meritato più spazio.Il 2° capitolo elenca le principali indicazioni e le (poche) controindicazioni all’ecocardio- grafia transesofagea, le precauzioni per l’uso e la cura della sonda transesofagea.Quindi nel 3° capitolo, il Dr Guarracino ci spiega passo passo i movimenti possibili della sonda e, secondo le indicazioni dell’American Society of Echocardiography e della Society of Cardiovascular Anesthesiologists le pro- iezioni fondamentali per un corretto esame TEE.Finalmente nel 4° capitolo, si entra nel vivo dell’argomento, con lo studio del ventricolo sinistro e della sua funzione, le varie metodi- che di studio ed i limiti di quest’ultime.Il 5° capitolo è dedicato allo studio del ventri- colo destro, che troppo spesso viene dimenti- cato, e invece in Ecocardiografia transesofagea in area critica trova il suo giusto spazio.Il 6° capitolo esplora in modo approfondito la funzione diastolica, partendo da richiami di fisiologia, fino all’impatto clinico delle valuta- zioni, trattando tutte le metodiche ecocardio- grafiche, dallo studio del flusso transmitralico alla velocità di propagazione, al doppler tis- sutale.Si arriva quindi ai capitoli dedicati allo studio delle valvole, aortica (cap. 7) e mitrale (cap. 8). Soprattutto per quanto riguarda la mi- trale, la trattazione è approfondita e spende molte pagine sulla classificazione anatomica e funzionale, permettendo quindi al lettore di comprendere con facilità i vari meccanismi dell’insufficienza.Da segnalare che, come da linee guida Ame- rican College of Cardiology/American Heart Association del 2006, viene raccomandata la necessità della valutazione intraoperatoria della valvola mitrale dopo chirurgia riparati- va, da parte di un medico formato in TEE, a prescindere dalla sua specialità. In virtù di questa precisazione, ci saremmo aspettati di trovare qualche pagina sulla valutazione delle valvole cardiache dopo chirurgia.Il capitolo 9° riveste una grande importanza, in quanto esplora la patologia dell’aorta, nel- la quale il TEE è l’esame di scelta per pore diagnosi di molte gravi lesione aortiche. Nel capitolo 10° e 11° vengono studiate in det- taglio le patologie del pericardio e le masse cardiache.Inizia quindi una serie di 4 capitoli dedicati al rianimatore. Capitoli dedicati al trauma to- racico, alla sepsi, al cuore polmonare acuto e allo shock e alla rianimazione cardio-polmo- nare. Sono argomenti che, spesso tralasciati da altri libri, possono invece rivelarsi mol- to utili. Chiude il libro un capitolo dedicato alle equazioni fondamentali che si utilizzano (spesso inconsapevolmente) durante un esa- me ecocardiografico.La trattazione dei vari argomenti non si limi- ta alla teoria pura, ma in ogni ca
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