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Impact of integrase polymorphisms and minor quasispecies in HIV-1 infected individuals naive or treated with strand-transfer integrase inhibitors: a refined analysis by cloning and 454-pyrosequencing techniques

机译:幼稚或接受链转移整合酶抑制剂治疗的HIV-1感染者中整合酶多态性和次要准种的影响:通过克隆和454-焦磷酸测序技术的精细分析

摘要

Introduzione: Raltegravir è un potente ed efficace inibitore dell’ integrasi (IN) di HIV-1, recentemente approvato dall’FDA anche nei regimi HAART di prima linea. Dagli studi attualmente disponibili in letteratura, il ruolo dei polimorfismi naturali e delle quasi specie minoritarie dell’integrasi sul responso virologico agli InSti e sullo sviluppo di resistenza durante il fallimento è ancora poco chiaro. Pertanto questo lavoro mira a verificare la presenza di mutazioni di resistenza agli InSti nelle quasispecie naturali di HIV-1 in pazienti naive a tali inibitori e a valutare l’impatto sulla suscettibilità fenotipica in vitro, sulla capacità replicativa virale e sul responso virologico a raltegravir utilizzando tre diversi approcci: il metodo clonale, il sequenziamento di popolazione e il pirosequenziamento massivo 454 (Ultra-deep 454 Pyrosequencing [UDPS]). udMetodi: Per l’approccio clonale, le sequenze di RT-RNAse H-IN sono state amplificate tramite PCR da campioni di plasma da 49 individui infetti da HIV-1 sottotipo B (21 naive al trattamento e 28 in fallimento a regimi antiretrovirali non includenti gli InSti) e ricombinate con un vettore di espressione contenente lo stipite di HIV-1 HXB2D deleto della regione RT-IN. I virus ricombinanti ottenuti sono stati testati per la suscettibilità a raltegravir ed elvitegravir e per la capacità replicativa. Da 49 pazienti sono stati ottenuti 344 cloni ricombinanti testati genotipicamente e fenotipicamente in vitro. udPer l’analisi con il sequenziamento di popolazione, sono stati analizzati 206 pazienti multi-trattati, provenienti da 8 diversi centri clinici italiani e francesi, che iniziavano il trattamento con un regime contenente raltegravir. Il genotipo dell’IN e la viremia sono stati effettuati prima e durate l’inizio della terapia. Alla 24esima settimana di trattamento erano disponibili valori di viremia per 177 pazienti. La prevalenza delle mutazioni è stata calcolata nella popolazione totale, nei pazienti che hanno raggiunto il successo virologico e nei i pazienti che hanno fallito alla 24esima settimana di trattamento. Per i polimorfismi con una prevalenza maggiore del 5% è stato anche considerato l’uso specifico dei codoni codificanti le mutazioni. Per valutare se i polimorfismi ed altre variabili (la viremia, i farmaci co-somministrati e il sottotipo) fossero predittori indipendenti di successo virologico, è stata effettuata un’analisi di regressione logistica (uni e multivariata). udPer l’analisi con l’UDPS un sottogruppo di 27 pazienti trattati con raltegravir è stato genotipizzato al baseline e al fallimento. Inoltre è stato effettuato il test fenotipico delle popolazioni virali al fallimento. udPer tutti e tre gli approcci sono state analizzate tutte le mutazioni dell’ integrasi con particore attenzione alle mutazioni di resistanza note. In particolare per l’UDPS, il rilevamento delle mutazioni è stato considerato attendibile osservando una prevalenza >0.1%(>50 varianti). udRisultati: Dall’approcio clonale, la maggior parte dei cloni testati non ha mostrato resistenza fenotipica agli InSti: 0/344 cloni hanno mostrato resistenza per raltegravir e solo 3 cloni (0.87%) hanno mostrato bassi livelli di resistenza per elvitegravir. Non è stata osservata alcuna mutazione di resistenza primaria per raltegravir e/o elvitegravir. Nei cloni resistenti a elvitegravir sono state trovate alcune mutazioni secondarie, come la T97A e la G140S. Inoltre è stata osservata una nuova mutazione, E92G, anch’essa in quasispecie minoritaria, associata a resistenza fenotipica a elvitegravir. udTra i 206 pazienti analizzati con l’approccio di sequenziamento di popolazione, 186 (90.3%) sono risultati infetti da sottotipo B mentre 20 (9.8%) sono risultati infetti da sottotipi non B (4A, 1C, 2D, 5F, 2G, 5CRF_02AG, 1CRF_12BF2). Alla 24esima settimana di trattamento con raltegravir il 70% dei pazienti ha raggiunto il successo virologico (il 71.3% [114/160] e il 58.8% [10/17] infetti da virus di sottotipo B e non-B rispettivamente, p=NS). Al basale non è stata trovata alcuna mutazione di resistenza primaria mentre le secondarie (L74M, T97A, G140A, V151I, N155S, G163R) hanno mostrato una bassa frequenza (≤1%). La presenza al basale di tali mutazioni secondarie, come di altri polimorfismi (con l’eccezione della T125A, codone GCA, “vedi sotto”) non hanno influenzato statisticamente il responso virologico dei pazienti che hanno iniziato raltegravir (Fisher test, correzione di Benjamini-Hockberg). Dall’analisi di regressione logistica multivariata, i predittori indipendenti di negativo responso virologico erano: la viremia al basale (OR=0.42 [CI:0.3-0.7], p=0.0003), la co-somministrazione di AZT or D4T (OR=0.31 [CI:0.1-0.9], p=0.04) e la presenza al basale del polimorfismo T125A (specifico codone GCA, che è sequenza di riferimento per i sottotipi A, C, D, G and for CRF02_AG) (OR=0.30 [CI: 0.1-0.7], p=0.006). La prevalenza di questa mutazione, T125A(specifico codone GCA) risulta più alta nei pazienti infetti da sottotipi non-B (13/20 [65%]) vs B subtype (35/186 [19%]) (OR=0.12 [CI:0.05-0.33], P=0.00003) con una maggiore discrepanza tra i pazienti in fallimento ( 6/7 [86%] non-B subtype vs 14/46 [30%] B subtype, OR=0.07 [CI:0.01-0.52],p=0.009). udDall’approccio UDPS, al baseline, tra più di 200000 sequenze dell’IN analizzate, non è stata trovata alcuna variante minoritaria con resistenza primaria a raltegravir con una frequenza > 0.1%. Le mutazioni secondarie T97A, F121Y e V151I sono state trovate raramente e indifferentemente in pazienti in successo e/o in fallimento, con una frequenza compresa tra lo 0.3-99% delle specie virali. Indipendentemente dal metodo di sequenziamento utilizzato, la presenza di varianti resistenti secondarie al basale non correlava al fallimento, né con l’evoluzione alla stessa posizione amminoacidica, né con lo sviluppo di mutazioni primarie. Al basale non è stata osservata resistenza fenotipica a raltegravir, tuttavia al fallimento, i pazienti che hanno sviluppato le mutazioni primarie N155H, Q148H/R o Y143R, associate ad altre mutazioni secondarie (L74M, T97A, E92Q, G140S, V151I, E157Q, G163R, S230R) o non note (E92A, T112A) hanno mostrato un ridotta suscettibilita a raltegravir (Fold change >30-100). Di particolare interesse, in 1 paziente in fallimento, è stata trovata la combinazione delle mutazioni primarie N155H e Y143C, sia utilizzando il sequenziamento di popolazione sia l’UDPS. Queste mutazioni, apparse al fallimento nell’80% degli aplotipi del paziente, sono associate ad alta resistenza fenotipica particolarmente spiccata per raltegravir (FC raltegravir = 1255.3; FC elvitegravir = 625.3). udConclusioni: Dai saggi fenotipici e di genotipizzazione classici e ultra sensibili, la resistenza pre-esistente a raltegravir nei pazienti naive agli InSti è un evento raro e quando presente risulta confinato soltanto in quasi specie minoritarie secondarie. Al basale, solo la presenza della mutazione T125A(GCA), più prevalente nei sottotipi non-B, è risultata associata a un inferiore responso virologico a raltegravir. Questa osservazione nei sottotipi non-B è intrigante e necessita di ulteriori investigazioni. L’impatto clinico e la rilevanza di questo polimorfismo devono comunque ancora essere determinati. udIn conclusione, questo studio suggerisce che, allo stato attuale, effettuare il genotipo dell’integrasi in tutti i pazienti prima dell’inizio di raltegravir, potrebbe avere un rapporto costo-beneficio spostato verso il costo e non dovrebbe essere raccomandato, almeno fino a quando non si abbiano evidenze di resistenza trasmessa agli InSti o sia chiarita la rilevanza clinica dei polimorfismi e quasispecie minoritarie naturali.
机译:简介:Raltegravir是一种功能强大且有效的HIV-1整合酶抑制剂(IN),最近已被FDA批准用于一线HAART方案。从目前在文献中可获得的研究中,天然多态性和几乎少数整合酶物种在对InSti的病毒学应答以及失败过程中产生抗药性方面的作用仍不清楚。因此,这项工作旨在验证未使用这些抑制剂的患者中天然HIV-1准种中InSti耐药性突变的存在,并使用三种方法评估体外对表型敏感性,病毒复制能力和对raltegravir的病毒学应答的影响。不同的方法:克隆方法,群体测序和大规模焦磷酸测序454(超深层454焦磷酸测序[UDPS])。方法:对于克隆方法,通过PCR从49个HIV-1 B型亚型感染者的血浆样品中扩增了RT-RNAse H-IN序列(21个未接受过治疗的患者和28个未接受非抗逆转录病毒治疗的患者) (包括InSti),并与含有从RT-IN区域删除HIV-1 HXB2D侧框的表达载体重组。测试了获得的重组病毒对拉格列韦和elvitegravir的敏感性以及复制能力。从49名患者中获得了344个在基因型和表型上体外测试的重组克隆。为了进行群体测序分析,分析了来自8个不同的意大利和法国临床中心的206名接受过raltegravir方案治疗的多治疗患者。 IN基因型和病毒血症在治疗开始之前和期间进行。到治疗的第24周,已有177名患者获得了病毒血症值。在总人口中,在病毒学上取得成功的患者和在治疗的第24周失败的患者中计算出突变的患病率。对于患病率大于5%的多态性,还考虑了编码突变的密码子的特定用途。为了评估多态性和其他变量(病毒血症,共同给药的药物和亚型)是否是病毒学成功的独立预测因子,进行了逻辑回归分析(单变量和多变量)。为了使用UDPS进行分析,在基线和失败时对27例接受拉格列韦治疗的患者进行了基因分型。另外,进行了病毒种群失败的表型测试。 ud对于这三种方法,分析了所有整合酶突变,并特别注意已知的抗性突变。特别是对于UDPS,通过观察> 0.1%(> 50个变体)的患病率,突变检测被认为是可靠的。结果:从克隆杂交来看,大多数测试克隆对InSti没有表现出表型抗性:0/344个克隆对raltegravir表现出抗性,只有3个克隆(0.87%)对elvitegravir表现出低水平的抗性。 raltegravir和/或elvitegravir没有观察到原发性耐药突变。在elvitegravir抗性克隆中发现了一些次级突变,例如T97A和G140S。此外,还观察到一个新的突变,即E92G,也是少数,与对Elvitegravir的表型抗性有关。在采用人群测序方法分析的206位患者中,有186位(90.3%)感染了B型,而20位(9.8%)感染了非B型(4A,1C,2D,5F,2G, 5CRF_02AG,1CRF_12BF2)。在使用raltegravir治疗的第24周,有70%的患者获得了病毒学成功(分别感染了B型和非B型病毒的71.3%[114/160]和58.8%[10/17]),p = NS )。在基线时未发现原发性耐药突变,而继发性(L74M,T97A,G140A,V151I,N155S,G163R)显示为低频(≤1%)。与其他多态性(T125A,密码子GCA除外,“参见下文”)一样,这些次级突变在基线时的存在对统计学上不影响开始拉格列韦的患者的病毒学应答(Fisher测试,Benjamini校正)霍克(Hockberg)。通过多因素logistic回归分析,阴性病毒学应答的独立预测因子为:基线病毒血症(OR = 0.42 [CI:0.3-0.7],p = 0.0003),AZT或D4T的共同给药(OR = 0.31) [CI:0.1-0.9],p = 0.04)和多态性T125A(特定GCA密码子,它是A,C,D,G和CRF02_AG亚型的参考序列)在基线时的存在(OR = 0.30 [CI :0.1-0.7],p = 0.006)。这种突变的患病率,感染非B亚型(13/20 [65%])的患者的T125A(特异性GCA密码子)高于B亚型(35/186 [19%])(OR = 0.12 [CI:0.05-0.33] ,P = 0.00003),在失败的患者中差异更大(6/7 [86%]非B型与14/46 [30%] B型,OR = 0.07 [CI:0.01-0.52],p = 0.009)。从UDPS方法的基线看,在分析的200,000多个IN序列中,未发现对拉格列韦具有主要耐药性且频率> 0.1%的少数变异。在成功和/或失败的患者中,很少且无差异地发现二次突变T97A,F121Y和V151I,其频率范围为病毒种的0.3-99%。不管使用哪种测序方法,基线时次级抗性变异体的存在与失败,在相同氨基酸位置的进化,与初级突变的发展均不相关。在基线时未观察到对raltegravir的表型抗性,但是在失败时,发生了原发突变N155H,Q148H / R或Y143R并伴有其他继发突变(L74M,T97A,E92Q,G140S,V151I,E157Q,G163R)的患者(S230R)或未知(E92A,T112A)表现出对raltegravir的敏感性降低(倍数变化> 30-100)。特别令人感兴趣的是,使用群体测序和UDPS在一名破产患者中发现了主要突变N155H和Y143C的组合。这些突变似乎在80%的患者单倍型中失效,与高表型耐药性相关,尤其以raltegravir(FC raltegravir = 1255.3; FC elvitegravir = 625.3)为特征。结论:从经典,超灵敏的表型和基因型分析中,天真的InSti患者对raltegravir的耐​​药性是罕见的事件,当存在时,仅局限于几乎次要的少数物种。在基线时,仅T125A(GCA)突变的存在(在非B亚型中更为普遍)与对raltegravir的病毒学应答较低有关。对于非B型亚型的观察很有趣,需要进一步研究。但是,这种多态性的临床影响和相关性尚未确定。 ud总而言之,这项研究表明,目前,在开始使用raltegravir之前在所有患者中进行整合酶基因型检测,其成本效益比可能会朝着成本方向发展,因此不建议这样做,至少直到当没有证据表明抗药性会传播给InSti或明确多态性和自然少数物种的临床相关性时。

著录项

  • 作者

    Armenia Daniele;

  • 作者单位
  • 年度 2010
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  • 正文语种 eng
  • 中图分类

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