Il colore di una luce o di un corpo non e una proprieta intrinseca di quella luce o di quel corpo, ma e un aspetto che il nostro sistema visivo attribuisce loro. Il colore e il risultato di un processo che avviene nel nostro occhio e nel nostro cervello e dipende dalle proprieta fisiche della sorgente che illumina i corpi e dei corpi che vengono illuminati. Per vedere i colori occorre infatti un livello di illuminazione piuttosto alto; in una stanza in penembra riusciamo ancora a vedere gli oggetti, ma i colori risultano attenuati o del tutto assenti. La nostra capacita di vedere i colori e affidata ai coni, fotorecettori presenti nel nostro occhio, che richiedono per essere stimolati di un livello di illuminazione piuttosto alto. Quando il livello di illuminazione si abbassa, diventando insufficiente a eccitare i coni, entrano in azione i bastoncelli, che, avendo sensibilita maggiore, consentono di vedere, ma non hanno le proprieta ne-cessarie per la visione del colore. La luce cosiddetta visibile e solo una frazione di tutta la radiazione emessa dal Sole; infatti la nostra stella emette continuamente nello spazio luce ma anche onde radio, raggi infrarossi ed ultravioletti, raggi X e gamma. La maggior parte di questa radiazione non riesce pero a raggiungere la superficie terrestre (per fortunal) poiche viene bloccata dall'atmosfera la quale si comporta come un filtro e lascia passare solo le onde radio, la luce visibile e una piccola frazione della radiazione infrarossa. La radiazione del Sole ci appare bianca, ma se facciamo passare un sottile fascio di radiazione solare attraverso un prisma, essa viene separata nelle sue componenti monocromatiche, dando luogo a una serie in cui si succedono colori diversi, il primo a compiere questo esperimento fu Isaac Newton: ne '700 identifico sette colori principali e osservo inoltre che questi sette colori non sono ulteriormente scomponibili. Dedusse, quindi, che il bianco e il colore risultante dalla loro combinazione.
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