LA POLITICA INDUSTRIALE NEI DISTRETTI: COSA FARE E COSA NON FARE

摘要

La crescita dell'economia italiana e da qualche tempo condizionata dalia crisi dei distretti industriali di Pmi, su cui pesa anche la mancanza di una adeguata capacita di reazione e iniziativa. I tradizionali vantaggi competitivi non reggono all'impatto dei cambiamenti epocali della globalizzazione e dello sviluppo delle nuove tecnologie, mentre stentano a formarsi nuove basi di competitivita. Non si tratta soltanto di correggere un modello di industrializzazione che sta denunciando gravi limiti. Si tratta piuttosto di imprimere forti spinte al cambiamento strutturale delle realta distrettuali, nel quadro di progetti di valenza strategica, capaci di rilanciare la loro vitalita produttiva e competitiva. I distretti sono nati e si sono sviluppati in virtu di importanti economie esterne locali (estemalita), fondando la loro struttura produttiva su un modello fortemente deverticalizzato, derivato da una spinta divisione del lavoro tra le imprese - di tipo verticale e di tipo orizzontale - che genera un fitto e ricco sistema di relazioni interaziendali. E una "macchina produttiva", assai complessa nella sua articolazione, dove la ricerca di economie di scala per singole specializzazioni, piuttosto che a livello di filiera integrata, fa chiaramente premio sulla considerazione delle diseconomie, in termini di costi di transazione, di costi logistici e di costi ambientali.