Dagli anni '60 l'Italia è il principale Paese produttore di pere in Europa, ma già a partire dalla metà degli anni '70 si rileva una progressiva diminuzione della produzione che passa da 1.500.000 a 850.0001 di questi ultimi anni. Nel contempo si evidenzia una perdita di quote di mercato a vantaggio di altri frutti ed il prevalere fra i consumatori di persone anziane. Le cause della riduzione di produzione sono molteplici ed attribuibili alla scarsa redditività della coltura, al mancato rinnovo degli impianti, alle scelte varietali, al diffondersi di malattie a carattere epidemico (maculatura bruna e colpo di fuoco batterico) ed alla concorrenza di altri Paesi produttori, particolarmente di quelli dell'emisfero australe. Le moderne tecnologie diconservazione (prerefrigerazione, atmosfera controllata tradizionale ed a basso ossigeno, ecc.) hanno consentito di rallentare il metabolismo del frutto facendo sì che al termine della refrigerazione il grado di maturazione fosse molto prossimo a quello rilevato alla raccolta, in tal modo è stato possibile prolungare il periodo di commercializzazione. Tuttavia, talvolta, la conservazione viene protratta oltre la normale durata della vita post raccolta delle diverse cultivar, pregiudicando la normaleevoluzione del processo di maturazione e determinando disformità di consistenza, scarsa succosità ed aroma, mancato viraggio del colore dal verde al giallo (Bertolini et al., 1997; Neri et ai, 2003;Maxieefal., 1974).
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