Nuovi portinnesti clonali delle drupacee dal! leap di Pitesti in Romania

摘要

Albicocco, pesco e susino: il lavorò di miglioramento genetico che continua da diversi anni comincia a dare i suoi fruiti con l'introduzione di alcuni soggetti interessanti, soprattutto per ampliare la coltivazione delle drupacee in Romania anche inaree limitanti e con l'obiettivò di puntare sull'intensificazióne colturali Necessario lo sviluppo di uni più efficiente filièra vivaistica. Tra il 1970 e il 1989 le superfici a frutteto in Romania sono cresciute costantemente, ma, ad eccezione del melo che ha potuto utilizzare por-tinnesti semi-nanizzanti (M4, M7 e successivamente MM106), i sistemi intensivi hanno avuto una diffusione limitata. La scelta di destinare a frutteto terreni poco idonei alla coltivazione (zone collinari e montane) ed i modesti costi di produzione (es. manodopera), da un lato hanno limitato l'introduzione di nuove tecnologie (la maggior parte dei frutteti non sono irrigui) e, dall'altro, messo in secondo piano l'utilizzo di portinnesti in grado di contenere il vigore degli alberi. Per il melo, ad esempio, anche successivamente al 1990 non è stato adottato su scala commerciale l'M9 ed i suoi cloni, preferendo l'MM106, che non richiede tutori per gli alberi. Tuttavia, dalla letteratura esistente e dalle poche visite effettuate all'estero dai ricercatori locali, anche in Romania è approdata la tendenza a promuovere l'alta densità per i frutteti.