Scrivi basco amaranto leggi esemplarità e coraggio, determinazione e carattere, lealtà, capacità di iniziativa e disciplina. Il paracadutista deve dimostrare sempre un elevato spirito di adattamento e di dominio su tutti gli istinti: lo stesso che dimostra in occasione di ogni lancio. Pisa. È lì il "tempio" dove si forgiano i paracadutisti d'Italia. Il Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR), inquadrato nella Brigata Paracadutisti "Folgore", è l'unità presso la quale vengono, infatti, rilasciate le qualifiche di paracadutista militare a tutto il personale che presta servizio presso le aviotruppe dell'Esercito o di altre Forze Armate. È anche sede del Centro Sanitario Aviotruppe e inquadra la Sezione paracadutismo del Centro Sportivo dell'Esercito che partecipa con grande successo alle principali competizioni nazionali e internazionali. Il CAPAR è una realtà dalle mille sfaccettature. Ha due battaglioni, uno addestrati-vo deputato alla parte didattica e l'altro, operativo, comprendente due compagnie: aviotanci e manutenzione, aviorifornimenti. La compagnia aviolanci e manutenzione è inquadrata nell'ambito del battaglione Avio. Un reparto singolare ed eccellente. La compagnia ha, infatti, in carico tutti i paracadute ad apertura automatica (lanci vincolati) e comandata (lanci in caduta libera) utilizzati per l'aviolancio di personale della Brigata Paracadutisti "Folgore" e dei reparti paracadutisti di tutte le Forze Armate, con alcune eccezioni per i reparti delle Forze Speciali. Suo il compito di gestire, verificare, manutenzionare e ripiegare il materiale aviolancistico in uso. Sul tavolo di ispezione a retroillumi-nazione le mani si intrecciano e gli occhi esaminano attentamente. Un lavoro meticoloso e scrupoloso. Poi il riepigamento, la procedura che si sussegue secondo step ben definiti, per garantire la totale sicurezza del personale avio-lanciato. Automaticamente e con grande attenzione, gli operatori, con diversi gradi di responsabilità, "richiudono" i paracadute. Passaggio dopo passaggio fino alla sua sistemazione. In sintesi la compagnia segue il paracadute nella sua vita e lungo tutti i suoi movimenti e impieghi ogni volta che esce dal magazzino per farvi rientro ripiegato. Un libretto, sul quale viene annotato tutto, accompagna la vita dei singoli paracadute. Un'altra unicità del CAPAR è rappresentata anche dalla compagnia aviorifornimenti, assetto strategico di Forza Armata che ha come compito istituzionale il rifornimento aereo di materiali con lo scopo di mettere a disposizione delle unità di manovra le risorse necessarie per l'assolvimento del compito assegnato, assicurando le capacità operative necessarie per la condotta delle missioni. Esegue operazioni di avioriforni-mento a favore di qualsiasi unità delle Forze Armate aviolanciando tre tipi di carichi: leggeri, medi e pesanti. La compagnia organizza le aree di condizionamento carichi, ripiega e gestisce i paracadute da carico, condiziona mezzi e materiali per l'aviolancio e ne cura il trasporto al reparto di volo aeronautico interessato all'attività. La compagnia interviene in caso di calamità naturali con il proprio assetto collaborando con la Protezione Civile ed Enti civili per la distribuzione di aiuti umanitari e di primo soccorso. La vita e il lavoro dei para sono sempre stati avvolti, nell'immaginario collettivo, da un fascino misterioso. Si lanciano dagli aerei, sono impegnati nelle situazioni spesso tra le più difficili e complicate. Li senti gridare "Folgore" all'unisono facendo risuonare forte nell'aria il nome di una specialità che porti nel sangue. Sudore e fatica, per entrare nei para li devi mettere in conto. I diversi moduli addestrativi che portano all'ottenimento del brevetto sono impegnativi sia a livello fisico sia psicologico. Intense le settimane di corso. Grinta e determinazione, qualità indispensabili. Negli occhi, nei cuori e nelle menti di chi decide di intraprendere questo percorso addestrativo. Nella grande palestra intitolata al Colonnello paracadutista Leonida Turrini, denominata il "tempio", vigono calma, serenità e tranquillità. I corsisti divisi in sezioni seguono attentamente gli insegnamenti dei loro istrut-tori. Dalla teoria poi si passa alla pratica. Noi di "Rivista Militare" siamo al CAPAR nel giorno di una delle "prove decisionali". Nome, sguardo all'orizzonte, gambe semiflesse, pacca sulla spalla, via. Alla porta! Ci sono cose difficili da raccontare e una di queste è l'emozione del primo salto nel vuoto. I nomi, urlati, echeggiano nell'azzurro del cielo. Gli istruttori scrutano gli sguardi fieri degli allievi. E poi il lancio. Scorre il rumore frusciante della carrucola che accompagna il collega che si è appena lanciato. E le emozioni investono anche noi spettatori d'eccezione. Geni amaranto, impeto e ardire. I piedi ancorati a terra, la testa pronta al prossimo lancio e gli occhi rivolti al futuro.
展开▼