Quando si parla di mobilità sostenibile si pensa subito alle piste ciclabili, alle auto a emissioni zero ed ai trasporti alternativi all'automobile. Tutto vero ma la mobilità sostenibile presuppone un sistema di trasporti efficiente in cui prioritario sia il trasporto comune, o meglio, la condivisione dei mezzi di trasporto per destinazioni comuni oppure la condivisione delle reti di trasporto per mezzi anche sostenibili. Per proporre ai cittadini una condivisione dei mezzi occorre anzitutto rendere gli stessi appetibili soprattutto in termini di servizio reso, quindi anche in termini di prezzo. Ad esempio, un servizio di bike sharing ha bisogno non solo di buoni mezzi [biciclette] e di un prezzo di accesso [tariffa] accettabile e competitiva rispetto ad altri mezzi di trasporto, ma anche di un sistema di affitto e riconsegna agevole e funzionale e, soprattutto, di strade, o meglio di piste ciclabili, che rendano davvero veloci gli spostamenti sul velocipede rispetto agli altri mezzi su un certo range di distanze. Senza piste ciclabili o porzioni di sede stradale dedicate e rispettate per le bici non avrebbe senso garantire un accesso conveniente al servizio: non basterebbe ad incentivare questo tipo di trasporto sostenibile. Inoltre occorre pensare alla bici come una vera alternativa, predisponendo parcheggi intermodali e possibilità di trasporto anche sui mezzi pubblici come avviene in molti Paesi europei. Le idee da parte delle amministrazioni non mancano, come del resto le speranze dei cicloutenti; incentivi a tali speranze sono promesse come quella del Comune di Milano di portare, entro il 2012, le piste ciclabili urbane a 120 km.
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