Assumo la direzione di Rivista Militare non senza incertezze e con gli inevitabili timori che discendono dalla natura stessa dell'incarico, lontano non poco dai miei trascorsi professionali. Affrontando tale impegno non posso negare di sentirmi come un bambino che al cospetto di un nuovo giocattolo è combattuto tra il desiderio di scoprirlo e il timore di romperlo. La negazione di questi dubbi mi spinge a formulare, in questo mio primo editoriale, una promessa: l'impegno di ogni mia energia e di tutte le mie facoltà d'intelletto per il perseguimento delle finalità cui la rivista da tempo è votata, coniugando le esigenze legittime di rinnovamento con la sua storia e con le sue ormai consolidate vocazioni.
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