Classificazione, significato e sequele delle fratture ossee e condrali «occulte» post-traumatiche del ginocchio. Ruolo della Risonanza Magnetica

摘要

L'impiego della RM nelle malattie post-traumatiche del ginocchio ha dimostrato che un discreto numero di lesioni ossee e condrali sfugge alla radiologia tradizionale e quindi è definito «occulto». Nostro scopo è classificare tali lesioni e correlare la loro sede e distribuzione con le lesioni menisco-legamentose associate e con il tipo di meccanismo traumatico. Trentotto pazienti con anamnesi di trauma acuto al ginocchio e con esame radiologico negativo sono stati valutati con RM entro 15 giorni dall'evento lesivo. Sono state utilizzate apparecchiature superconduttive da 1,5 e 0,5 Tesla e sequenze SE T_1W, GE T_2W~* e SE T_2W. Le lesioni sono state suddivise in contusioni o fratture, intraspongiose e del compartimento osteocondrale. Ventitre pazienti che presentavano lesioni menisco-legamentose sono stati sottoposti successivamente ad artroscopia terapeutica ed è stata verificata la sede delle lesioni ossee e condrali riscontrate con RM. Sette pazienti sono stati controllati con RM a distanza di 6-12 mesi, per valutare l'evoluzione delle lesioni dell'osso subcondrale, e 5 di questi sono stati sottoposti ad artroscopia. La RM ha dimostrato correlazione statisticamente significativa fra la sede e la distribuzione delle lesioni ossee e condrali, le lesioni interne e il tipo di meccanismo traumatico (contusivo, distorsivo e da stress). Ha permesso, inoltre, l'identificazione e la caratterizzazione di lesioni dell'osso subcondrale occulte consentendo l'impostazione del trattamento più corretto.%Magnetic Resonance Imaging (MRI) shows, in the post-traumatic knee, a fairly high number of bone and cartilage injuries missed by conventional radiography and therefore called occult. Our aim is to classify these injuries, to correlate their site and distribution with associated menisco-ligamentous injuries and with trauma mechanisms. Thirty-eight patients with a history of acute knee trauma and negative X-ray findings were examined with MRI within 15 days of trauma. 1.5-and 0.5-T units and SE T1-weighted GE T2~*-weighted and SE T2-weighted sequences were used. The injuries were classified as intraosseous and osteochondral bruises or fractures. Twenty-three patients with menisco-ligamentous injuries were submitted to therapeutic arthroscopy; the sites of bone and cartilage injuries depicted with MRI were studied with arthroscopy. Seven patients were followed-up with MRI at 6-12 months to investigate subcondral injury evolution: 5 of 7 patients were also submitted to arthroscopy. MRI showed a statistically significant correlation between site and distribution of bone and cartilage injuries and between internal derangement and trauma mechanisms, i.e., contusion, distorsion, stress. In our experience, MRI could identify and characterize occult subchondral injuries, thus allowing appropriate treatment.