La memoria continua

摘要

Alle ore 1.05 del 27 maggio 1993, un'autobomba esplode in via dei Georgofili, presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Intorno alla mezzanotte del 27 luglio dello stesso anno, a breve distanza di tempo luna dall'altra, due autobomba scoppiano accanto alla basilica di San Giovanni in Laterano e di fronte alla chiesa di San Giorgio in Velabro, a Roma; una terza in via Palestro a Milano, a fianco del Padiglione d'Arte Contemporanea e della Galleria d'Arte Moderna. Messi in atto dalla stessa entità e frutto di un unico disegno criminoso, questi attentati sono stati imputati dalla verità giudiziaria alla mafia siciliana. Connessi ad altri episodi, come gli spettacolari omicidi dei magistrati Falcone e Borsellino e il mancato attentato allo Stadio Olimpico di Roma, essi sono considerati dall'opinione pubblica come un tentativo di obbligare lo Stato a trattare condizioni di connivenza con le organizzazioni criminali e, al tempo stesso, nei loro aspetti meno chiari, come atti terroristici volti a influenzare il quadro istituzionale e politico determinatosi dopo l'azzeramento delle forze politiche che avevano retto l'Italia durante la Guerra fredda.