Per sopravvivere, gli esseri umani si sono riuniti in comunità e hanno costruito le città. L'attento esame dei nostri spazi condivisi consente di individuare, impresse nell'ambiente costruito, le memorie collettive delle differenti generazioni. Negli strati delle nostre città sono scolpite silenziose tracce della nostra vita di tutti i giorni, le espressioni del potere esercitato dalla classe dominante oltre che gli sforzi e gli insuccessi lasciati dagli idealisti del passato mentre cercavano di creare il futuro. La metropoli è l'incarnazione stessa della storia, coltivata e stratificata in un luogo'. Pertanto, ogni nuova architettura dovrebbe rispondere al paesaggio fisico, culturale e storico del luogo' tramite un dialogo contestuale. Ciò non si deve però tradurre sempre in progetti che si pongano in armonia o in conformità con l'ambiente: interventi audaci, che entrano apertamente in contraddizione con il loro contesto attraverso idiosincrasie invadenti, possono generare nuove interpretazioni della città. La cultura architettonica conta illustri precedenti che adottano questo approccio nella seconda metà del ⅩⅩ secolo, come il Centre Pompidou e il Grand Louvre, a Parigi. Non sono comunque le dimensioni a far sì che un edificio abbia il potere di lasciare un segno sulla città, come ha dimostrato negli anni Sessanta l'architetto austriaco Hans Hollein con il Retti Candle Shop nel centro storico di Vienna e con altri progetti dalla scala modesta ma molto stimolanti.
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