L'atrio della Scuola Superiore Nazionale di Architettura di Paris-Saclay progettata da Renzo Piano, dallo scorso novembre si è trasformato, soppiantando il grigio della pavimentazione originaria con un acceso arancione e punteggiando lo spazio di isole, dispositivi di arredo per il relax e lo scambio. Una metamorfosi che si deve a Matali Crasset, la designer che dal suo esordio al Salone del mobile di Milano nel 1995 con il letto d'emergenza Quand Jim monte à Paris lavora, con ironia e creatività, per dare concretezza progettuale ai cambiamenti del nostro modo di vivere. La sua installazione L'archipel tonique nasce nell'ambito di un intelligente progetto governativo che nel 2020 ha compiuto 69 anni: 1% artistique, che prevede come l'1% delle somme stanziate dallo Stato che per ogni costruzione di una scuola debba essere usato per finanziare la realizzazione di un intervento d'arte contemporanea integrato nel progetto architettonico. Le strutture progettate dalla designer per l'ateneo francese rispondono a diverse situazioni temporali, tipologie di comforte modi di stare insieme: propongono diversi registri di centralità nell'atrio e accolgono tutte le suggestioni di questo difficile periodo pandemico. Intento della Crasset è invitare gli studenti ad appropriarsi di quello che in genere è un luogo di passaggio, rendendo questo spazio architettonico diversamente dinamico. Tutte le strutture sono a forma di anello. I modelli proposti sono quattro: l'isola "lascia-prendi", una microarchitettura su ruote con nicchie all'interno delle quali c'è una seduta: il podio orientabile, uno spazio ibrido che propone un salotto periferico e un lounge-bar interno: una casa post-cocoon, una struttura scheletrica dentro la quale si può sbirciare: una capanna, il progetto che meglio simboleggia apertura e condivisione: infine, sistemi di arredamento in evoluzione, come le sedute che si sviluppano attorno a un tappeto e un sistema di tavoli. "Il design è prima di tutto uno strumento sociale", ha dichiarato la Crasset a France Culture. "Ma anche critico: presuppone un atteggiamento, e oggi quello che dobbiamo fare è cambiare questo atteggiamento, per mantenere un rapporto più sereno tra gli individui, ma anche con il nostro ambiente".
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