Sono passati quasi 60 anni da quando, nel 1961, Jane Jacobs scrisse il suo capolavoro, Vita e morte delle grandi città americane, introducendo idee rivoluzionarie su come le città funzionano, si evolvono e declinano; idee che sono poi diventate un canone comune per gli architetti e gli urbanisti di oggi. Jacobs vedeva le città come ecosistemi dinamici e complessi, con una loro logica e un loro ordine. Con un occhio attento ai dettagli, ha preso in esame marciapiedi, parchi, design e auto-organizzazione. Cosa forse ancora più importante, ha ribadito l'importanza del ruolo dei residenti per lo sviluppo dei diversi quartieri.
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