Observation by microsatellite DNA analysis of sperm usage in naturally mated honeybee queens ( Apis mellifera ligustica ) over a period of two years

摘要

Abstract The aim of this study was to observe sperm utilization in Apis mellifera ligustica naturally mated honeybee queens over a two year period. The study was conducted by microsatellite analysis of the progenies of 6 honeybee queens sampled during two consecutive egg-laying seasons (from June to October in the first year and from March to June in the second year). Four microsatellite markers were initially analysed. However, the most variable locus A76 alone was sufficient to distinguish the genotype of the queens and the patrilines of the six colonies. The effective number of matings based on the frequencies of the patrilines and corrected for the sample size, was computed and was 8.10, slightly lower than the number found by other authors. No significant differences were noted in the observed frequencies of the patrilines in the two reproductive seasons. Moreover, there was a similar distribution of the patrilines in the first month (June 2002) with respect to the last month (June 2003). These results indicated that there was a temporal conservation of the genetic structure of the colonies. Riassunto Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare, nel corso di un biennio, l’utilizzo dello sperma in api regine (Apis mellifera ligustica) fecondate naturalmente. Lo studio è stato condotto tramite l’analisi del DNA microsatellite delle progenie di 6 api regine, campionate durante due stagioni riproduttive consecutive (da Giugno ad Ottobre nel primo anno e da Marzo a Giugno nel secondo). Tra i loci microsatellitari esaminati (A7, A24, A76, B124) il locus altamente variabile A76 è stato ritenuto sufficiente per discriminareil genotipo delle regine e della maggior parte delle linee paterne delle 6 colonie. Utilizzando il numero di linee paterne le frequenze di accoppiamento effettive (numero di fuchi con cui la regina si è accoppiata), il cui valore medio è risultato essere di 8,10 fuchi, era leggermente più basso di quello osservato da altri autori. Non sono state individuate differenze significative tra le frequenze delle linee paterne osservate nelle due stagioni riproduttive, e la simile distribuzione di tali linee nel primo mese (Giugno 2002) e nell’ultimo (Giugno 2003) confermano la conservazione temporale della struttura genetica della colonia.