Questo articolo si ispira alla sociologia storica di Max Weber al fine di: 1) individuare le condizioni di possibilità sociale dell’espressione delle passioni umane, e 2) identificare gli attori, gli interessi e le istituzioni che modellano l’espressione contemporanea delle passioni politiche e delle forme di violenza concomitanti. Nella sua Sociologia della musica, Weber (Weber 1921) mostra che l’espressione della passione è soggetta a delle condizioni di possibilità inerenti ad una razionalità perfettamente impersonale e che la razionalità propria alla musica occidentale è sia il prodotto di interessi material ed ideali e di un ceto sociale particolare e sia dei mezzi tecnici a sua disposizione. Questo articolo si basa su questa intuizione weberiana per proporre un ancoraggio sociologico e storico all’analisi delle passioni politiche della contemporaneità. Se il biopotere attuale modella l’espressione delle passioni e le canalizza verso delle nuove forme di violenza, e sole tecniche di potere non possono spiegare il divenire futuro delle passioni umane. L’articolo descrive come la governamentalità contemporanea si basa non solo su un regime di veridizione logicamente coerente, ma su degli attori sociali particolari che condividono degli interessi e delle istituzioni
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