Nel bovino le cause di aborto possono essere molteplici: agenti di natura virale, batterica, parassitaria, micotica, unitamente a fattori manageriali e genetici, sono, in particolare, responsabili dell'evento clinico. Tradizionalmente l'attenzione diveterinari ed allevatori è rivolta ad agenti dal carattere infettivo e ad andamento endemico, tralasciando spesso un accertamento diagnostico mirato verso la componente micotica. La mancanza di sintomi clinici caratterizzanti, nonché la complessità dell'iter diagnostico con differenziati esami laboratoristici (esame colturale, istopatologico, etc) contribuiscono senz'altro alla sottostima del coinvolgimento fungino. Dal momento che non esiste una terapia adeguatamente efficace per prevenire l'abortodi natura micotica, ad eccezione di alcuni trattamenti di disinfezione locale (in utero) da effettuare nel postpartum per ridurre il rischio di complicazioni, le uniche linee di intervento perseguibili sono rappresentate da misure di profilassi diretta,atte a ridurre tutti quei fattori di natura biotica (recettività d'ospite) ed abiotica (qualità degli alimenti, ricoveri adeguati, etc) in grado di incidere sulla frequenza dell'evento clinico.Con il presente articolo, gli Autori si prefiggono di evidenziare gli aspetti ezio-patogenetici, epidemiologici, clinici e diagnostici degli aborti di natura micotica nel bovino, al fine di rivitalizzare l'interesse per un settore scientifico spesso pococonsiderato in ambito veterinario ed affrontare con maggiore consapevolezza tale evento.
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