L'uso di una DOP/IGP come ingrediente

摘要

Un recente decreto ministeriale stabilisce i criteri per l'utilizzo di una DOP/IGP nella etichettatura e nella presentazione di un alimento composto, allorquando non esista un Consorzio di tutela riconosciuto.Il decreto legislativo 19 novembre 2004, numero 297 fissale disposizioni sanzionatone a carico degli operatori economici che disattendono le regole per la protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari. In particolare l'articolo 1 sanziona chiunque impiega in modo commercialmente scorretto e anomalo, in maniera diretta o indiretta, una denominazione protetta (una DOP o una IGP) o il segno distintivo o il marchio registrati. La regola della conforme utilizzazione di un marchio collettivo registrato e protetto dalle disposizioni di legge della Ue si applica anche al caso dei prodotti composti e cioè elaborati o trasformati, di cuila DOP o la IGP è un ingrediente e nel caso la loro presenza è segnalata nell'etichettatura, nella presentazione o nella pubblicità. Così, per esempio, chi produce ravioli al Parmigiano Reggiano è soggetto a tali specifiche disposizioni e, ove non li osservi, è suscettibile di sanzioni amministrative, oltre eventualmente a quelle penali. In particolare, quando una DOP o una IGP sono utilizzati nella preparazione di un alimento è necessario che l'impresa interessata sia autorizzata dal Consorzio di tutela riconosciuto e risulti inserita in apposito registro. In assenza di un Consorzio di tutela che provvede a tali compiti, l'autorizzazione può essere richiesta al MiPaaf. Su tale specifica questione, è intervenuto di recente un decreto ministeriale reperibile sul sito del Mipaaf che stabilisce i criteri per l'utilizzo di una denominazione protetta nella etichettatura e nella presentazione di un alimento composto, allorquando non esista un Consorzio di tutela riconosciuto. L'autorizzazione ministeriale è accordata ove siano rispettate alcune precise regole.