L'impatto ambientale, UNA QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA

摘要

La riduzione dei consumi e dei costi energetici in produzione nonché la riduzione delPimpatto ambientale della produzione sono, senza alcun dubbio e per universale riconoscimento, temi urgenti e drammaticamente importanti in questo inizio di terzo millennio. è noto a tutti che le risorse del pianeta sono limitate, così come la sua capacità di assorbire tutto il calore, tutta la C02 equivalente e tutte le emissioni e gli inquinanti prodotti dal lavoro industriale. Se vogliamo bene alla nostra generazione ma soprattutto alle generazioni dei nostri figli e nipoti, dobbiamo certamente agire, rapidamente e decisamente, verso il contenimento dell'impatto ambientale manifatturiero. Mi limito qui naturalmente a considerazioni solo sul settore della trasformazione della lamiera. Esso è considerato un settore poco energivoro e a basso impatto ambientale, specie se confrontato ad altri settori industriali, per esempio quello puramente siderurgico oppure all'industria chimica in generale. Tuttavia, l'impatto energetico e ambientale dell'industria della lamiera non è affatto trascurabile. Per fare un esempio, per trasformare una lamiera sottile di lega di alluminio aeronautico (diciamo del peso di 1 kg per uno spessore di 1,5 mm) in un prodotto finito, occorre tranciarla o ritagliarla, piegarla o stamparla, trattarla termicamente, eventualmente verniciarla... tutte operazioni che richiedono contributi di energia, che non possono essere facilmente quantificati. Una stima grossolana dell'energia richiesta alla trasformazione di questa lamiera da un kilogrammo varia tra 200 e 400 MegaJoule (MJ), cioè la stessa quantità di energia che consuma una piccola lampadina da 50 Watt, se tenuta accesa ininterrottamente per un tempo che va da circa un mese e mezzo a 3 mesi. Tali quantità di energia non sono soltanto il frutto di uno sterile calcolo accademico, ma si traducono molto prosaicamente in costi vivi per le aziende che tali trasformazioni eseguono, perché pesano sulla bolletta elettrica, che risente del tempo e dalla potenza impiegata dalle sorgenti laser o plasma o dalle presse che saranno state utilizzate. Inoltre, il conto energetico totale, a voler considerare l'impatto complessivo, è ancora maggiore. Infatti, prima di essere trasformato, quel kilogrammo di lega di alluminio-magnesio deve essere stato prodotto, e ciò avrà richiesto altri 250 MJ circa. Infine, tutti gli attrezzi, stampi e utensili dedicati che saranno stati utilizzati per la lavorazione, anch'essi a loro volta avranno richiesto tempo, denaro ed energia. In definitiva, se da un lato la valutazione complessiva deH'impatto ambientale della produzione è un compito lungo perché occorre occuparsi di molteplici fonti di consumo, la stessa vastità delle fonti offre molteplici occasioni di risparmio energetico, cui tutti, da subito, dovremmo prestare attenzione. Va infine detto che lo sforzo di portare verso un binario più benigno verso l'ambiente non può essere lasciato alla buona volontà del singolo imprenditore o del singolo operaio, perché tale sforzo non si risolve nel ricordarsi di spegnere le lampadine la sera prima di rientrare. Occorrono investimenti, sforzi di sistema, nuove tecnologie, nuovi paradigmi produttivi, nuovi rapporti industriali. Occorre insomma uno sforzo collettivo e una classe dirigente che capisca l'importanza del problema e che agisca di conseguenza.