IL tradizionale stud io Iswr stima una crescita trainata da Usa, Russia, RegnoUnitoeCina. Ma i primi dati che arrivano da Oltreoceano smorzano un po' gli eccessi di ottimismo. Produzione mondiale di vino in crescita del 3,8% tra il 2008 e il 2012 a fronte di un aumento dei consumi del 6%. Secondo le stime dello studio Iwsr (The International Wine and Spirit Record), commissionato per il 7 deg anno consecutivo da Vinexpo, la crisi finanziaria non rallenterà il mercato mondiale del vino, ma stabilizzerà il fatturato complessivo a poco più di 166 miliardi di dollari. L'indagine, a dire il vero un po' ottimistica, presentata da Robert Beynat, direttore generale di Vinexpo, ha sottolineato infatti come più della metà della produzione mondiale continui ad essere appannaggio di tre Paesi, Francia, Italia e Spagna e che, nonostante le incertezze del 2009, l'attuale crisi non dovrebbe avere effetti parti-colarmente negativi a livello globale sul periodo 2008-2012. Con 299 milioni di casse nel 2007 l'Italia è diventata il primo consumatore di vino fermo al mondo a svantaggio della Francia, ma entro il 2012 è destinata a perdere il primato a favore degli Usa che toccheranno le 313,8 milioni di casse consumate ( una stima per ora smentita dai dati Usda - si veda pag. 5). Nella top 10 dei consumatori entrano la Federazione Russa in ottava posizione con 69,8 milioni di casse e la Cina al nono posto con 63,6 milioni di casse. Questi due paesi dovrebbero assorbire più del 58% della crescita mondiale tra il 2008 e il 2009.
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