Per il duo zurighese Kueng Caputo, la realtà è una tavolozza da campionare e riconfigurare, per produrre pezzi di design elegantemente concettuali Se il lavoro di Kueng Caputo sembra viaggiare sul sottile confine tra arte e design è solo perché parla un linguaggio del tutto originale che fa della sperimentazione il cuore del proprio discorso formale. Per Sarah Kueng e Lovis Caputo il percorso di avvicinamento alla forma assume i modi e le pratiche dell'arte. Ma se l'arte tende a stabilire una distanza con lo spettatore e a circondarsi di un'aura reverenziale, il design invece si mostra accessibile perché parla attraverso l'uso, mente gli interlocutori sono piuttosto utenti con cui entrare in contatto e stabilire un dialogo aperto, che cresce nel tempo.%For Zurich-based duo Kueng Caputo reality is a palette to be sampled and recombined, producing gracefully conceptual works of design. The work of Kueng Caputo may appear to ride the thin line between art and design. But this is only because it speaks a remarkably original language that adopts experimentation as a keyword when dealing with objects. Sarah Kueng and Lovis Caputo's approach to matters of form draws on the modes and practices of art. While art, however, tends to stand aloof from the spectator, surrounding itself with an air of reverence, design is manifestly more accessible because it speaks through usage. And its interlocutors are users with whom contact and a direct relationship can be established, which then develops over time.
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